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Omicidio Serena Mollicone, oggi l’ultima sentenza: pm chiedono appello bis per i Mottola

La Cassazione oggi potrebbe chiudere definitivamente l’ultimo capitolo processuale sull’omicidio di Serena Mollicone e confermare quindi l’assoluzione della famiglia Mottola. I pm hanno chiesto l’annullamento della sentenza di assoluzione per i Mottola e un nuovo processo d’appello.
A cura di Simona Berterame
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Dopo quasi 24 anni, oggi potrebbe concludersi un nuovo capitolo processuale sulla morte di Serena Mollicone. E potrebbe chiudersi senza colpevoli. La Cassazione infatti dovrà decidere se confermare l'assoluzione nei confronti della famiglia Mottola, ovvero Franco Mottola, ex comandante della stazione di Arce, del figlio Marco e della moglie Annamaria oppure annullare le sentenze precedenti e chiedere quindi un nuovo processo.

La richiesta dell'accusa: "Appello bis per i Mottola"

I sostituti procuratori generali Francesco Piantoni e Deborah Landolfi avevano chiesto la condanna per l'ex comandante della caserma dei carabinieri di Arce  Franco Mottola  a 24 anni,  22 anni per sua moglie Annamaria e 21 anni e per il figlio Marco. Aveva chiesto invece quattro anni per Suprano, dopo che l'imputato aveva rinunciato alla prescrizione, e l'assoluzione per Quatrale, perché gli indizi non hanno raggiunto la consistenza di prova. Per quest'ultimi il processo si è concluso definitivamente con l'assoluzione in secondo grado.

I pm hanno chiesto oggi in aula l'annullamento della sentenza di assoluzione per i Mottola e un nuovo processo d'appello. I giudici della Corte suprema, quindi, dovranno decidere se confermare la sentenza di assoluzione per Franco Mottola, per la moglie Annamaria e per il figlio Marco oppure se accogliere la richiesta disporre un nuovo giudizio.

Il giorno della speranza

"Oggi è il giorno della speranza. Ci auguriamo, nonostante tutto, che ci sia anche spazio per tornare a sperare nella verità" ha dichiarato Consuelo, sorella di Serena Mollicone, prima di entrare in Cassazione questa mattina. Accanto a lei c'è lo zio Antonio che aggiunge: "Abbiamo sempre aspettato con fiducia e speranza, non possiamo che essere sereni e speranzosi". Dopo due sentenze di assoluzione, i familiari di Serena sperano che gli ermellini accolgano il ricorso presentato dalla Procura Generale.

In aula sono presenti anche Franco Mottola e il figlio Marco.  ”Gli imputati sono molto sereni e confidano nella giustizia. Dopo due assoluzioni siamo sicuri che anche la Corte di Cassazione farà un ottimo lavoro” ha precisato il loro avvocato Mauro Marsella.

La vicenda

Serena Mollicone, 18enne, scompare ad Arce il 1 giugno 2001. Il suo corpo viene ritrovato due giorni dopo nel bosco di Fonte Cupa lungo le sponde del fiume Liri. Serena ha mani e piedi legati e un sacchetto di plastica in testa. Da quel giorno avrà inizio uno dei misteri più intricati della cronaca nera italiana.

Secondo l'accusa, il giorno della scomparsa Serena sarebbe entrata nella caserma di Arce, forse per parlare con Marco Mottola. Lì sarebbe avvenuta una colluttazione e la giovane sarebbe stata sbattuta contro una porta di legno e avrebbe quindi perso i sensi. Successivamente la ragazza sarebbe stata soffocata e abbandonata nei boschi. Una ricostruzione che non ha convinto i giudici di primo e secondo grado, che hanno assolto tutti gli imputati.

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